SPIGA MATURA

Gianfranco Ravasi, Avvenire, martedì 25 aprile 2000

 

Una vita compiuta è come una spiga colma, matura Quando il grano è maturo, si miete. La mietitura è una festa. E la morte, Più che la fine, è da considerare il compimento. Riusciremo a convincerci che la nostra vera ricchezza nasce da questa spogliazione e che soltanto l'amore spinto alla follia, com'è quello della croce, è capace di attrarre a sé tutte le cose e di trasformare ogni strumento di morte in albero di vita?

Ho cercato invano nel mio archivio di corrispondenza, ormai imponente con il passare degli anni, ma non sono riuscito a trovare quel paio di lettere che mi ha scritto molto tempo fa don Emilio Gandolfo, il sacerdote studioso della Bibbia e dei Padri della Chiesa, assassinato nello scorso di dicembre nella canonica di Vernazza nelle Cinque Terre liguri. Ho trovato, Però, queste sue righe che ho ritagliato da un articolo dedicato a don Emilio in occasione della sua morte.

Sono come un testamento che vorrei proporre in questi giorni Pasquali. L'amore trasforma il legno arido della croce in albero verdeggiante, il seme in spiga colma e matura, la morte anche la più tragica in un albero di vita. Scriveva ancora don Emilio Gandolfo "L'unica vera soddisfazione consiste nel poter dire: il Signore si è voluto servire di me. Gli onori e i riconoscimenti umani sono soltanto fumo negli occhi. Ciò che conta è l'amore". Qualcuno una sera bussò alla porta di don Emilio egli aprì, spinto d'amore di Cristo. E per lui fu il giorno della mietitura, una festa.

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